Terapia decongestiva degli edemi

CHE COS’E’ LA TERAPA DECONGESTIVA COMBINATA DEGLI EDEMI?

La Terapia Decongestiva Combinata (TDC) è considerata il trattamento d’elezione per la gestione nel tempo dell’edema cronico (o linfedema) dalla Società Internazionale di Linfologia (ISL).

La sua efficacia infatti è supportata da solide prove scientifiche.

Come intuibile, visto che si parla di “terapia combinata”, questo approccio si avvale di diversi strumenti terapeutici e prevede il coinvolgimento di diversi professionisti sanitari.

In altre parole, si tratta di un approccio multidisciplinare e multimodale, che prevede:

BENDAGGIO MULTICOMPONENTE
È l’elemento cardine nel trattamento dell’edema cronico, se applicato correttamente è in grado di ridurre drasticamente e in tempi brevi il volume del linfedema. Come suggerito dal nome stesso, la realizzazione di questo tipo di bendaggio prevede l’utilizzo di più materiali per garantire un duplice effetto, meccanico (compressivo) e termico. Quest’ultimo è importante per trasformare la parte gel (“gelatinosa”, non liquida) in sol (liquida), più facilmente riassorbibile.

ESERCIZIO TERAPEUTICO
L’esercizio terapeutico è uno strumento che permette di ottimizzare i vantaggi derivanti dal bendaggio multicomponente. Spesso vengono consigliati esercizi che prevedano una “triplice flessione”, per aumentare l’effetto compressivo a livello delle stazioni linfonodali, ma da alcuni studi scientifici emerge come non vi sia un tipo di esercizio preferibile per tutti gli individui. Sarà quindi un fisioterapista esperto nella gestione degli edemi ad indicare al paziente, tenendo conto anche delle preferenze di quest’ultimo, il programma di esercizio più adatto.

CURA ED IGIENE DELLA CUTE
La pulizia e l’idratazione della cute sono importanti tanto quanto il bendaggio per mantenere la pelle integra e prevenire l’instaurazione o il peggioramento di processi infettivi locali. Infatti, la pelle di chi soffre di linfedema è spesso fragile ed esposta ad infezioni.

LINFODRENAGGI MANUALE
Il linfodrenaggio manuale è un insieme di tecniche manuali, applicate sulla cute del paziente, con l’obiettivo di mobilizzare i fluidi (la linfa) attraverso i linfonodi per favorirne il riassorbimento.
Il linfodrenaggio come terapia isolata non è sostenuto da prove scientifiche di efficacia, ma può essere utile come coadiuvante rispetto agli altri strumenti terapeutici sopra descritti. Esso può essere indicato: per il trattamento dei linfedemi lievi in aggiunta al bendaggio, per raggiungere zone in cui il bendaggio non è applicabile, come auto-trattamento data la sua facilità di esecuzione e in quelle condizioni cliniche in cui il bendaggio è controindicato, ad es. scarso compenso cardiovascolare, alterazioni della sensibilità, arteriopatia obliterante periferica, etc.

POSOLOGIA 
La corretta posologia (dosaggio e modalità di somministrazione), ovviamente, dipende anche dalle caratteristiche cliniche della condizione e dalle esigenze/obiettivi/preferenze del paziente. Solitamente la TDC è somministrata in cicli di sedute consecutive o, comunque, a breve distanza temporale tra loro. Raramente ogni ciclo prevede più di 10 sedute di trattamento.

COME MANTENERE I RISULTATI                                                                                                                         Una volta raggiunti gli obiettivi a breve termine ed una certa stabilità della condizione, può essere indicato un dispositivo sanitario come la calza elastica od il bracciale compressivo, solitamente a trama piatta, che consenta di mantenere i risultati a medio termine, limitando l’aumento dell’edema a livello della zona interessata.
Controlli periodici possono essere utili per monitorare lo stato dell’edema e individuare le indicazioni per un nuovo ciclo di trattamento.

 

QUANDO E’ INDICATA LA TERAPIA DECONGESTIVA COMBINATA DEGLI EDEMI?

La TDC è rivolta a tutti coloro che presentano un linfedema o edema cronico.

Questa condizione è definibile, anche se tal volta non vi è uniformità terminologica, come un “eccesso di liquidi” o edema che perdura da almeno tre mesi e che non consente un adeguato compenso da parte del sistema linfatico.

La TDC è indicata sia per il linfedema primario, dovuto ad un “difetto” del sistema linfatico su base genetica o congenita, che per il linfedema secondario, dovuto ad una causa estrinseca, ad esempio interventi oncologici, vascolari, ortopedici (es. protesi d’anca, ginocchio…), estetici.

Tuttavia, può essere secondario anche a infezioni, lesioni/traumi, lesione iatrogena, farmaci, chemioterapia, etc.

Infine, angiologo e fisioterapista possono tal volta utilizzare il bendaggio multicomponente anche in pazienti con alcuni tipo di trombosi venosa profonda, per promuovere il deflusso venoso nei circoli collaterali.

 

CENNI STORICI

Già nell’antica Grecia si supponeva l’esistenza di un sistema linfatico, ma “solo” in epoca rinascimentale vennero ritrovati e documentati i vasi linfatici, nell’intestino degli animali.

In questo periodo, Jean Pecquet, medico francese, dette il proprio nome alla cisterna del chilo, la struttura preposta alla raccolta della linfa proveniente dalla parte inferiore del corpo (cisterna di Pecquet).

Fu invece alla fine del XIX secolo che, per primo, il medico austriaco Alexander Von Winiwarter introdusse il massaggio come tecnica per “stimolare” il sistema linfatico.

Questo tipo di approccio fu poi perfezionato dai coniugi Vodder che lo presentarono nel 1936 a Parigi in un congresso di estetica.

Parallelamente si diffuse anche il metodo di Leduc, dal nome dell’ideatore, che si differenzia per il tipo di massaggio al quale si associava sempre un bendaggio non compressivo.

In seguito, Micheal Földi introdusse il concetto di terapia decongestiva complessa, portando l’attenzione sull’importanza della compressione data dal bendaggio e sull’associazione tra questo e l’esercizio.

 

Contenuti a cura della dott.ssa Anna Sofia Fabrizi;

revisione testi a cura del dott. Mario De Marco;

grafica e immagini a cura di Emanuele Santi.

 

 

 

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